Latte e formaggi: i nemici della salute

Quante volte abbiamo sentito dire che latte e formaggi siano indispensabili per la salute, per la crescita dei giovani, “fanno bene” dicono alcuni, “sono alimenti completi soprattutto per l’apporto di calcio e la prevenzione dell’osteoporosi nelle donne in menopausa e negli anziani. “Fanno malissimo” dicono altri, “spianano la strada a diversi tipi di tumori, dal seno alla prostata, sono responsabili di molte allergie alimentari e tolgono forza alle ossa…”

Ecco cosa dicono le ultime ricerche…

Iniziamo col dire che il latte non si è mai consumato così tanto e così facilmente come adesso, ma bisogna considerare che è completamente diverso da quello di una volta. Per prima cosa si tratta di latte pastorizzato: il processo di pastorizzazione rende il latte dannoso ed indigesto, distruggendo le vitamine e gli enzimi che servirebbero per digerirlo. Secondo aspetto, non meno importante, è che il latte che beviamo adesso è stracarico di ormoni e antibiotici.

Una volta le mucche producevano una decina di litri di latte al giorno (quelle buone), oggi ne producono 30-50 litri (le mucche trattate con l’ormone della crescita arrivano a produrre 100 litri di latte). Sono mucche trattate inoltre con un sacco di antibiotici; questo latte non ci fa bene, questo latte è estremamente infiammatorio per il nostro organismo.

Ogni tanto del latte o del formaggio di una “mucca sana” (che non è facile trovare oggi) si può anche mangiare ma bisogna consumarlo occasionalmente, non sicuramente tutti i giorni come spesso si fa oggi.

Il mito: “Latte e salute delle ossa”

Il mito: “I bambini e i ragazzi devono assumere molti latticini”

Lo yogurt: un discorso a parte

Il mito: “I bambini e i ragazzi devono assumere molti latticini”

C’è una convinzione diffusa tra la gente e anche tra tanti medici, e cioè che il latte sia un alimento importante, che sia addirittura indispensabile; ed è vero, senza ogni dubbio, ma il latte di mamma è indispensabile per il bambino, bisogna allattare i bambini, ma una volta allattati non c’è più bisogno di prendere latte da altri animali. Ricordiamoci che in natura non c’è nessun mammifero che beve il latte di un altro mammifero, ci sarà un motivo no? Fra i mammiferi, ogni specie animale ha il suo tipo di latte che è quindi definito specie-specifico. Il latte è un alimento per far crescere e quindi è estremamente potente. Il latte di mucca, quello che noi abitualmente consumiamo, deve far crescere di 200 kg un vitello in pochi mesi, il latte di mamma deve far crescere in un anno un bambino di 6-7 kg, una differenza veramente importante se ci ragioniamo un attimo. Il latte umano infatti è molto più povero di proteine rispetto al latte vaccino: se noi diamo al bambino del latte di mucca ne stimoliamo la crescita effettivamente, attenzione però che l’eccesso di proteine nei bambini è una causa importante dell’obesità infantile. I bambini allattati artificialmente diventano più facilmente obesi rispetto a quelli allattati al seno, perché nel latte artificiale sono state messe più proteine rispetto al latte materno. Questo è un errore veramente clamoroso, si è infatti pensato che il “nostro latte” non fosse stato programmato correttamente quindi si è aumentato il suo valore proteico. Nel caso in cui la mamma non abbia il latte è sicuramente indispensabile usare quello artificiale (è importantissimo per la crescita e per la vita del bimbo), ma bisogna renderlo più affine al latte materno, quindi diluirlo di più rispetto a quanto viene indicato in modo che ci siano meno proteine nella stessa quantità di latte.
Guardate le ultime due righe di questa tabella: il latte vaccino, rispetto a quello materno (in fase matura), contiene pochi zuccheri, più grassi e soprattutto il triplo delle proteine, perché un vitello in pochi minuti è in grado di camminare, mentre il cucciolo dell’uomo ha esigenze e tempi differenti.
Nella seconda tabella, nelle prime due righe, si evidenzia una diversità sostanziale nella composizione proteica fra il latte delle due specie. Mentre nel caso della vacca le caseine rappresentano l’80% delle proteine totali, nel latte materno sono solo il 35% e il resto sono sieroproteine (le proteine “buone”), che nella fattispecie contengono le immunoglobuline IgA necessarie al sistema immunitario del bambino (comunque assenti nel latte vaccino). Infine, in tutti i mammiferi l’allattamento naturale non è mai a tempo indeterminato, ma la natura prevede che termini dopo un periodo compreso generalmente fra i 6 mesi e i 2 anni.

Il mito: “Latte e salute delle ossa”

Il mito del latte è legato soprattutto al fatto che farebbe bene alle ossa e spesso e volentieri si raccomanda di consumarlo, specialmente alle donne che vanno verso la menopausa.

Esiste inoltre un grande investimento pubblicitario per mantenere questa convinzione che il latte faccia bene! In realtà non è affatto così: che sia buono lo sappiamo tutti, ma non sicuramente per le nostre ossa. Gli studi scientifici condotti, inerenti al consumo del latte e la salute delle ossa sono veramente chiari: esso sì ci dà un apporto di calcio, ma ce lo fa anche perdere.

A causa della ricchezza (eccessiva per l’uomo) di proteine al suo interno, questo alimento porta ad acidificare il nostro organismo e le ossa cedono dei sali di calcio per tamponare questa acidità.

Quindi, per prevenire osteopenie ed osteoporosi, è decisamente meglio non assumere latticini, che portano alla fine ad un bilancio negativo.

Anche la carne deve essere limitata perché acidifica ugualmente il sangue promuovendo dunque la decalcificazione ossea. Molto utile, invece, il consumo di verdura e frutta soprattutto quella oleaginosa come le mandorle per esempio, che sono ricchissime di calcio.

1. Contiene la caseina, una proteina di origine animale difficile da digerire dato che la pastorizzazione ha eliminato dal latte gli enzimi per digerirla e l’uomo, non producendo le caseasi (enzimi fondamentali per scindere la caseina quindi digerirla), ha un’enorme difficoltà nel metabolizzare questa molecola e come conseguenza va ad indebolire l’apparato gastrointestinale (praticamente tutte le problematiche infiammatorie dell’intestino sono legate all’eccessivo consumo di questo alimento) ed epatobiliare.

 

2. Contiene il lattosio, uno zucchero difficilissimo da digerire, soprattutto per gli adulti. Inoltre il latte è per sua natura un alimento estremamente grasso e con una qualità di grassi saturi difficili da scindere per il nostro corpo.

 

3. Il latte è pastorizzato, privo di enzimi, rende la digestione di questi grassi ancora più difficile e incompleta; la conseguenza di questa digestione incompleta sono:

• Un affaticamento del cuore con progressivi inspessimenti e calcificazioni dei vasi sanguigni.

• Un accumulo di grassi non digeriti sotto forma di cisti, soprattutto negli organi ghiandolari (seni, ovaie, utero, prostata, tiroide, cavità nasali, ipofisi e coclea) e sotto forma di calcoli, nei reni e nelle vie biliari.

• Una progressiva irritazione delle mucose che stimola una produzione esagerata di muco in tutte le cavità del corpo a contatto con l’esterno, quindi

naso, bocca, orecchie e vagina.

• Un altro effetto dannoso che il latte ha sul corpo si manifesta nelle articolazioni. Il latte è senza dubbio ricco di calcio, ma ne ha troppo e in una forma che non ci corrisponde, cioè non è adatta a noi uomini. Questo tipo di calcio diventa per noi difficile da assimilare, produce un eccesso di acidità nel torrente sanguigno e, per compensare questa situazione e riportare in equilibrio il livello acidobasico, il corpo preleva minerali preziosi dai depositi delle nostre ossa.

• Infine, il consumo quotidiano di latte vaccino produce effetti profondi e duraturi anche sulla nostra mente. Progressivamente diventiamo sempre più:

-Mansueti;

-Rigidi nei movimenti e nella postura;

-Rallentati nella capacità di capire e di prendere decisioni.

Lo yogurt: un discorso a parte

Come vi ho spiegato precedentemente, il latte e i suoi derivati risultano essere problematici per il nostro organismo.

Il discorso, però, è diverso quando parliamo di yogurt (attenzione, si intende senza zucchero aggiunto). Lo yogurt è latte fermentato: il latte pastorizzato viene inoculato con colture di batteri e conservato al caldo in un’incubatrice dove il lattosio, lo zucchero del latte, si trasforma in acido lattico e la caseina subisce una predigestione rendendola decisamente più affine al nostro organismo.

Questo procedimento rende lo yogurt cremoso, con il caratteristico gusto acidulo e, grazie alla crescita dei batteri al suo interno, contribuisce a mantenere in equilibrio o a ripristinare la flora batterica intestinale se compromessa da alimentazione disordinata, malattie, stress.

Come? Incoraggiando la crescita dei batteri “buoni” e limitando la proliferazione di quelli “cattivi”, potenziando il sistema immunitario e con proprietà antitumorali e di riduzione del colesterolo cattivo.

Oggi si sa che la salute generale dell’organismo è strettamente correlata al “microbiota” l’insieme di miliardi di batteri – si parla di oltre cinquecentomila specie differenti – che costituisce appunto la flora batterica intestinale.
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